Akira, il capolavoro di Otomo 25 anni dopo

All’epoca della sua uscita nei cinema non ero ancora nato, devo averlo visto da ragazzino, almeno un decennio fa, senza capire quasi nulla, ma rimanendone affascinato. Lo scoprire del suo anniversario ha risvegliato in me i ricordi di questa visione, sfocati nel tempo, ma che sono riusciti a rimanere scolpiti anche nella mente di un bambino. Ha risvegliato in me la voglia di rivederlo. Riguardarlo con un’ottica adulta, conscio del suo ruolo nella storia dell’animazione mondiale, è stato come comprendere finalmente qualcuno. Qualcuno, qualcosa, in questo caso, che è uno dei miglior film d’animazione della storia.

La fortuna di questo film, diretto da Katsuhiro Ōtomo, è stata non solo l’ottima base da cui è partito, il manga dell’omonimo autore, ma il fatto di essere stato scritto e diretto dallo stesso autore dell’opera da cui è tratto, in modo che la storia fosse diretta dallo stessa persona che l’aveva create e che sapeva mantenerne le redini, senza che il film fosse in pericolo di essere snaturato.

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