FONDATO E DIRETTO DA: ERALDO M. RICCIARDI

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venerdì 28 giugno 2013

THE LAST OF US



“The Last of us” si presenta alla data di uscita come uno di quei giochi per i quali valga la pena acquistare una console, l'attesa era alta e le aspettative anche; possiamo garantire che non solo ha mantenuto le aspettative ma è andato ben oltre ogni più rosea speranza. Accolto da tutti come candidato numero uno a gioco dell'anno “The last of us” riprende un filone estremamente fortunato in ogni ambito, non solo video ludico ma anche cinematografico, sia su grande che su piccolo schermo, fortuna che si può estendere anche ad ambito letterario, fumetti-libri. Il tema è quello del rischio della fine dell'umanità, l'ambientazione curata nei minimi particolari è quella post-apocalittica, ci ritroviamo in un America sconvolta dalla diffusione di un fungo che si trasmette per via aerea e attacca il cervello portando alla scomparsa di quei caratteri propi dell'umanità tramutando chi viene contagiato in zombie. Dopo il breve prologo, ci ritroviamo già in medias res dopo circa 20 anni dall'accaduto, i pochi superstiti si sono organizzati nelle zone “protette” cercando di convivere in maniera civile, cosa che in cui non riusciranno. Il nostro protagonista sarà Joel, la cui storia verrà esposta nel breve ma incisivo prologo, non la trattiamo per evitare di rovinare la sorpresa; l'altra protagonista sarà una ragazzina di nome Ellie, l'incontro avviene quasi casualmente, il compito di Joel sarà quello di portare la ragazza fuori dalla zona protetta ad un gruppo di sopravvissuti (le luci) che hanno deciso di non sottostare all'organizzazione data al mondo dal nuovo governo. Il viaggio che affronteranno li porterà in giro per l'America devastata da questa epidemia, qui ci troveremo davanti ambientazioni spettacolari con rappresentazioni delle città curatissime e molto realistiche, palazzi crollati, case abbandonate all'improvviso, strade intasate da scheletri di metallo, la natura che si prende la rivincita sull'uomo ricoprendo di erba tutto ciò che un tempo era cemento, tutto ciò ci trasmette ancora il panico e la paura dei momenti che hanno accompagnato la scomparsa dell'uomo dai suoi insediamenti e l'inquietudine di essere soli nella città. Un altro aspetto molto interessante è la psicologia dei nostri protagonisti; Joel inizialmente si dimostra distaccato e freddo quasi avesse paura di lasciarsi coinvolgere emotivamente, causa anche il suo passato, ma con il passare del tempo dimostrerà di essere molto legato alla sua compagna di viaggio; lei invece rappresenta benissimo come sarebbe un adolescente in una situazione del genere, fredda,lucida,coraggiosa, ma in cerca di sicurezza nonostante il mondo gli abbia già mostrato tutta la sua crudeltà facendola diventare il personaggio più cinico del gioco. Nel corso del viaggio gli autori riusciranno a coinvolgerci emotivamente con la storia dei protagonisti, personalmente solo “Heavy rain” mi ha coinvolto di più, lasciandoci con l'amaro in bocca una volta giunti alla fine, con la volontà di non distaccarci dai nostri protagonisti, con la voglia di continuare il viaggio giusto per passare altro tempo con loro. Questo per quanto concerne la trama, addentrandoci nel discorso più pratico, possiamo affermare che saremo quasi costretti a setacciare ogni angolo di ogni strada, palazzo, casa con cui avremmo a che fare, dato che le provviste forniteci non abbondano e starà a noi cercare munizioni e oggetti vari per tirare avanti. Appunto le munizioni, ci tengo a sottolineare che non si tratta di uno sparatutto superficiale in cui ci troveremo a massacrare orde di zombie, si tratta di un gioco molto più profondo, durante il 99% della sua durata starà a noi decidere se affrontare gli avversari, umani e non, o procedere modalità “stealt”; siamo spinti verso la furtività da un intelligenza artificiale degna di nota, saremo spesso impegnati a distrarre gli avversari tramite lancio di bottiglie o mattoni per evitarli, anche perchè molte volto lo scontro sarebbe insostenibile. La modalità di combattimento è la stessa di “Uncharted” sia per quanto riguarda le armi da fuoco che le armi da taglio, in ogni caso ben curata nonostante non sia un aspetto fondamentale. Gli altri oggetti che troveremo ci serviranno per fabbricare armi come coltelli, bombe, ma anche kit medici; troveremo poi note e documenti per approfondire gli avvenimenti.In conclusione possiamo dire senza dubbio ci troviamo davanti ad un capolavoro, che merita di essere giocato. A suo favore vanno moltissimi elementi come: la storia estremamente lunga e coinvolgente, le ambientazioni molto ben fatte, atmosfera cupa e triste, sottofondi musicali adattissimi, ottima IA, psicologia dei protagonisti ottimamente curata, possibilità di scegliere come comportarsi in presenza di ostilità, discreta possibilità di interagire con ciò che circonda;
di negativo c'è ben poco, possiamo menzionare un multiplayer non all'altezza del resto del gioco e caricamenti un po' lunghetti. Voto estremamente alto per l'ultimo prodotto della Naughty Dog, se 10 non si assegna mai, 9.5 è più che meritato, ovvero il massimo grado di vicinanza alla perfezione irrealizzabile.

Zosocube -V-


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